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Cattedrale di Vicenza

Concorsi e altro

Anno: 2007
Materiale: bronzo e pietra Biancone
Liturgista: Don Gino Prandina

Il progetto di Paul Moroder Doss recepisce le indicazioni normative per gli adeguamenti degli spazi liturgici della Chiesa Italiana. Il Progetto, presentato al “concorso di idee” secondo il Bando promulgato dalla Diocesi di Vicenza, riflette sulle connotazioni dello spazio sacro e sulle esigenze delle Azioni Liturgiche. Le indicazioni previe pervenute dalla Diocesi forniscono una serie di condizioni entro le quali la creatività degli artisti è chiamata ad esprimersi (posizioni, dimensioni, polarità). La Cattedrale di Vicenza conserva le connotazioni tardomedioevali di un’ampia area presbiteriale elevata sulla cripta delle sepolture e rialzata a 370 cm rispetto all’aula.
Il ricco parato decorativo sotto la lanterna palladiana suggerisce un intervento calibrato per materiali e dimensioni al cui centro risulti l’altare per le celebrazioni episcopali.
Viene suggerita una collocazione per la cattedra episcopale e per l’ambone al di fuori del presbiterio. Paul Moroder elabora un progetto che non solo intende rinnovare l’arredo dei poli liturgici, ma va a suggerire un adeguato e dignitoso posizionamento degli stessi, in modo da conferire dignità e bellezza all’altare, alla Cattedra e soprattutto al bema.
Ricuperando le antiche soluzioni della “tribuna rialzata”, il progetto di Paul Moroder propone la realizzazione di una tribuna della Parola al di fuori dell’area presbiteriale, fuori della ripida scalea e a lato del breve pianale intermedio. Da questo, aprendo un breve tratto di balaustra, l’area ottagonale della Parola viene collegata mediante un brevissimo pontile.

Questo “pulpito”, in zona destra, vicino all’organo e al recinto del coro, risulta sostenuto da colonne e circondato da balconata; in fronte assemblea il leggìo acquista evidenza grazie ad un elemento in bronzo a mo’ di “panneggio” o “rotolo dispiegato”.
Le opere, presentate in bronzo, suggeriscono l’impiego di tale materiale reso vibrante e leggero mediante interventi chiaroscurali di altorilievi spesso ad apertura passante (specie di leggeri trafori).
La soluzione di Paul Moroder in questa maniera, allontantandosi dalla mera realizzazione di erratici monumenti, tenta felicemente di modulare spazi e luoghi idonei alla celebrazione della Parola e dell’eucarestia tenendo conto delle esigenze dell’assemblea celebrante come quelle delle celebrazioni episcopali.
Don Gino Prandina

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